martedì 3 luglio 2007

Riparto da Eufemia

Un po' poi mi sono pentita di aver cancellato il vecchio blog. Dice un grande esperto di blog che non andrebbero mai cancellati e forse è vero. Per il poco che c'è dentro c'è dentro comunque una parte di te che vuoi condividere. Allora forse sono stata disfattista e avara. Il fatto è che avevo bisogno di segnare in modo evidente un cambiamento.
Per rimediare riapro questo nuovo spazio con la stessa storia che aveva aperto il vecchio, una storia di scambi e di condivisione che io ho voluto leggere come quel che di bello trovo nei blog: tanti piccoli accampamenti aperti ai viandanti dove scambiarsi frammenti di storie e memorie.

Eufemia
A ottanta miglia incontro al vento di maestro l'uomo raggiunge la città di Eufemia, dove i mercanti di sette nazioni convengono a ogni solstizio ed equinozio. La barca che vi approda con un carico di zenzero e bambagia tornerà a salpare con la stiva colma di pistacchi e semi di papavero, e la carovana che ha appena scaricato sacchi di noce moscata e di zibibbo già affastella i suoi basti per il ritorno con rotoli di mussola dorata. Ma ciò che spinge a risalire fiumi e attraversare deserti per venire fin qui non è solo lo scambio di mercanzie che ritrovi sempre le stesse in tutti bazar dentro e fuori l'impero del Gran Kan, sparpagliate ai tuoi piedi sulle stesse stuoie gialle, all'ombra delle stesse tende scacciamosche, offerte con gli stessi ribassi di prezzo menzogneri. Non solo a vendere e a comprare si viene a Eufemia, ma anche perché la notte accanto ai fuochi tutt'intorno al mercato, seduti sui sacchi o sui barili o sdraiati su mucchi tappeti, a ogni parola che uno dice - come "lupo", "sorella", "tesoro nascosto", "battaglia", "scabbia", "amanti" - gli altri raccontano ognuno la sua storia di lupi, di sorelle, di tesori, di scabbia, di amanti, di battaglie. E tu sai che nel lungo viaggio che ti attende, quando per restare sveglio al dondolio del cammello e della giunca ci si mette a ripensare tutti i propri ricordi a uno a uno, il tuo lupo sarà diventato un altro lupo, tua sorella una sorella diversa, la tua battaglia altre battaglie, al ritorno da Eufemia, la città in cui ci si scambia la memoria a ogni solstizio e a ogni equinozio.
I. Calvino, Le città invisibili, Oscar Mondadori

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho intotalto il mio blog "Ritorno ad Eufemia"... e così cercando sul web ho trovato il tuo post...

E' starno, anche io ho ricomiciato a scrivere dopo tempo, dopo aver cancellato il vecchio... ed Eufemia è il luogo in cui sono ritornato... il luogo da cui ripartire!

Un saluto.

Alfeo.

P.s. ti lascio l'indirizzo del mio blog... in segno di scambio: http://ritornoadeufemia.blogspot.com/ :)

rosacqua ha detto...

Grazie per avere lasciato qualcosa in segno di scambio. Bello sapere della ripartenza dallo stesso luogo! Eufemia è una città bellissima dalla quale ripartire.