venerdì 13 luglio 2007

fantasmi ritrovati

Ogni tanto vedo fantasmi che si aggirano per la città.
Stamattina, alla pausa sigaretta, mi passa davanti un carissimo, ma proprio carissimo, amico che non vedo e non sento da almeno 6 anni. Lui vive lontano, o meglio, sono io che vivo lontana da tutti gli amici più cari, accidenti! Tra i suoi spostamenti e il mio, c'eravamo persi di vista prima dell'era dei cellulari, almeno prima che io o lui avessimo un cellulare.
Era dall'altra parte della strada e parlava al telefonino, sorrideva. Non aveva più la barba, era tutto leccatino, ma io l'ho riconusciuto. E allora? Dopo tutti quegli anni poteva avere cambiato look, poteva essere venuto in città a trovare qualcuno, magari si era trasferito qui e non sapeva come fare a rintracciarmi. Torno su e trovo il vecchio numero della sua famiglia. Piano: chiamare la madre e farsi dare il suo numero di cellulare. Meno male che i numeri fissi sono fissi, appunto. Ci vuole qualche punto fermo.
Trovo la madre solo all'ora di pranzo; spero che non sia già andato via, chissà dove. Ma non è questo il punto. Il punto è che la mamma lo chiama: Otto, c'è una tua amica. NO! signora, suo figlio è qui, l'ho visto io!!! Mai prima ero stata così delusa nel trovare un amico al telefono.
Ma passata la delusione ci facciamo una bella chiacchierata come ai vecchi tempi. Non è cambiato in nulla il suo tono, la sua ironia, le piccole cose di tutti i giorni. Ci ridiamo le coordinate e io mi sento un po' più intera.
(da palledisapone)

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