martedì 24 luglio 2007

Libri ancora libri. E donne

Ci risiamo. L'ho fatto di nuovo. Ho comprato un altro libro per le vacanze: Donne informate sui fatti di Fruttero.
Veramente non ho nemmeno messo piede in libreria. Solo che i libri adesso te li vendono ovunque quindi è facile entrare in un negozio di hifi con l'idea di comprare qualche aggeggio elettronico per qualcun altro e uscirne con una cosina per te, di carta. Per i compleanni altrui c'è sempre tempo.
L'ho preso in mano solo perché qualcuno mi ha detto che lo avrebbe letto. Io non ero tanto dell'idea, poi ho letto la copertina per le allodole, quella di dietro:

L'autostima, l'autostima, sempre l'autostima, non se ne può più di questa maledetta autostima, diceva mio marito (ex) Jacopo. Gli dava sui nervi la parola, quella velleità psico-scientifica. Ma voi (io e le mie amiche), voi lo direste che Giovanna d'Arco si autostimava? e Giuditta, mentre tagliava la testa di quello là? C'era una parola che definiva benissimo la cosa: orgoglio. La storia era piena di donne orgogliose, Cleopatra, Caterina di Russia, matrone romane, poetesse, che ne so. Pieno. Autostima era una parola da poveracce, da casalinghe: autopulente, autofriggente, autosmacchiante...

L'ho comprato subito. Già perché sembra divertente e io non sono esattamente Giovanna d'Arco. Sono una poveraccia, una casalinga part-time, con un lavoretto part-timissimo e ho un disperato bisogno di qualcosa di autosmacchiante e autopulente.
Poi c'è un'indagine.
Poi ci sono 8 donne diverse.
Poi Fruttero è un grande vecchio dall'ironia intelligente e dissacrante. Insomma forse comincio subito a leggerlo.

Sull'autostima qualcosa avevo già trovato. Di impostazione più impegnata e con un approccio di "genere". Non importa che uno sia maschio o femmina per peccare alla voce autostima ma è maledettamente vero che le femmine continuano a essere programmate già dalla culla a essere trasparenti, a mettersi da parte, a "velarsi" diceva la Woolf mi pare.
Nel Lessico della differenza (a cura di Aida Ribero del Centro studi sul pensiero femminile) c'è la voce Autostima (di Paola Leonardi) corredata dalle 13 regole d'oro. Sono cose che si sanno, che sembrano così ovvie da non doverne nemmeno parlare. Invece secondo me è meglio ricordarle. Per questo le trascrivo qui:
1 frequentare persone che ci fanno star bene, scegliere luoghi e attività che ci danno benessere e buon nutrimento fisico, mentale, spirituale;
2 essere disponibili per gli altri senza trascurare noi stesse, "mai dare più di quanto non possiamo dare";
3 offrire e donare ciò che desideriamo ricevere;
4 riconoscerci il diritto di dire di no, esprimere "ciò che sento, che penso, ciò che desidero";
5 accettare solo le situazioni in cui ci sentiamo a nostro agio, senza accondiscendere a quelle che ci sembrano sbagliate;
6 concederci tempo e spazio, solo per noi;
7 attribuire più importanza al nostro sentire che al pensare degli altri;
8 apprezzarci per come siamo, non aver bisogno di essere perfette;
9 offrire disponibilità agli altri, senza sottometterci alle loro condizioni;
10 saper chiedere, per mostrare il bisogno, senza esibire autosufficienza, iperfunzionalità e indipendenza come espressione di forza;
11 evitare relazioni tossiche con uomini (e donne) narcisi, egocentrici;
12 valorizzare la differenza sessuale;
13 essere disponibili al cambiamento.

Sembrano ovvie.
Non lo sono affatto.

Nessun commento: