sabato 30 giugno 2007
libri viaggianti
Potrei quindi rimettere in valigia quasi tutti i libri dello scorso anno, ma non sia mai detto! Ne ho bella pronta un'altra, in verità ancora in allestimento, con dei titoli che mi allettano quest'anno.
So di essere molto lunatica e di scegliere "a sentimento" quello che mi va di leggere al momento. Non potrei mai leggere un libro solo perché l'ho deciso io. Anche il libro deve collaborare e sedurmi altrimenti che gusto c'é? Oppure lo devono aver deciso gli altri: tipo per studio o lavoro (?), volontariato o quant'altro. Allora niente santi.
Secondo giro in valigia allora quest'anno per:
Sonno profondo, B. Yoshimoto e L'inventore di sogni di I. McEwan recuperati dal vecchio elenco.
Invece freschi freschi da promozione, anche incoraggiata dalle incursioni in anobii ho impilato:
Paul Auster, Leviatano, Einaudi
Jonathan Franzen, Le correzioni, Einaudi
Javier Marias, Domani nella battaglia pensa a me, Einaudi
Rossana Rossanda, La ragazza del secolo scorso, Einaudi (finalmente economica)
Amos Oz, Lo stesso mare, Feltrinelli.
Anche se poi ce ne sarebbero altri trenta almeno che vorrei leggere pure.
Se vi state domandando cosa ho letto lo scorso anno in vacanza - come fareste ad andare avanti senza saperlo? - ecco i titoli dei miei "da spiaggia" 2006 in ordine di gradimento come sempre personale:
L'arte di ricucire, E. Berg
Indecision, Kunkel
Tre storie d'amore di M. V. Montalban
E' rimasto interrotto e non credo che lo riprenderò a breve: L'isola del giorno prima, U. Eco.
giovedì 28 giugno 2007
Israele contemporanea di A. Schwartz a Torino
Questa definizione di dipinto politico mi piace molto. Raramente dopo aver visto una mostra sono uscita e ho visto la strada diversa. Raramente in una mostra ho visto più di una o due cose realmente interessanti per me. Stasera non so com'era la strada ma io, almeno un po', mi sento diversa. Stasera di cose belle ed emozionanti da guardare e sentire ce n'erano tantissime. Per la prima volta ho sentito l'impulso irrazionale di comprare il catalogo per portarmi via alcune delle tante suggestioni vissute là dentro. Ma poi ho resistito e non ho fatto la spesa d'istinto. Mi sono concessa solo una cartolina-ricordo con una delle tante Sheep head di Menasche Kadishman, scelta come simbolo della mostra. Peccato però. Il curatore mi ha davvero incantato per l'idea d'arte che veniva fuori dalle sue frasi e dalle sue scelte. Ecco, vorrei conoscerlo, leggere dei libri scritti da lui. Devo capire se ce ne sono in italiano.
Le piccole letterine incollate alle pareti mi parlano di questi artisti che non conosco: "fedeli più al principio del piacere che al principio di realtà, animati da un forte individualismo che li porta ad un intenso rifiuto del principio di autorità, hanno fatto di Israele un vitale centro artistico internazionale", "ossessionati da una voglia irresistibile di dar voce ai loro conflitti, sogni ed aspirazioni interiori".
Bella la mostra, bellissimo il video e le opere di Kadishman. Colombe di ferro, leggerissime e perfette unite in un bacio, cavalli che nella pancia portano immagini di pace e non d'inganno, facce e faccine cadute, con la bocca spalancata e incredula. Centinaia di quadri che cadono, uno dopo l'altro sotto gli ulivi. Questa la cosa più toccante di tutte. Ma poi semplicissime figure cariche di senso. Mi ha sorpreso l'essenzialità, la naturalezza che accomuna tutte le espressioni anche molto diverse tra loro.
Fino al 2 settembre a Palazzo Bricherasio (propone sempre cose interessanti) in collaborazione con il Tel Aviv Museum of Art e con l'AMATA, a cura di Arturo Schwartz.
Per continuare a vedere qui.
tour tra parole e luoghi
C. Cassola, Tempi memorabili
Ho quasi finito la full immersion tra i numerosi romanzi di Cassola. No proprio tutti, per carità. Non credo di sconvolgere nessuno dicendo che i migliori sono La ragazza di Bube, Un cuore arido, Paura e tristezza e ci metto anche Fausto e Anna che non ricordavo quasi per nulla e che stavolta mi ha anche divertita! Divertita per l'ironia con cui l'autore tratta il suo alter ego Fausto; la scena del tranch è veramente interessante.
Quello che invece proprio non mi va giù è Ferrovia locale: mi perdo tra i personaggi e i luoghi e non ho ancora capito dove stiamo andando a parare. Mi sembra che manchi una storia. Tutti che vanno e vengono, vengono e vanno, che stanchezza. Paiono tante formicuzze viste dall'alto. Qualche grillo, qualche cicala.
Il "voto" sottoscritto con la lettura di Cassola ha per "premio" una bella vacanza in Toscana. L'ho deciso io, non era nei termini quando ho sottoscritto il voto. Perché se Cassola secondo me era un po' troppo pessimista, i luoghi te li sa far vedere e desiderare. Così, da vacanzieri fai da te, in agosto si va a visitare Volterra e le sue balze, Cecina e la sua marina. Senza tralasciare di visitare i siti etruschi.
Toscana costiera, arrivo!
venerdì 22 giugno 2007
Parole perdute
http://dizionarioparoleperdute.splinder.com/?from=60
Che bella idea. E quante parole perdute. Alcune è meglio così, tanto erano brutte e crude, tipo "la bisogna". Ognuna evoca mondi, sensazioni, situazioni che non ci sono più. Leggendole mi accorgo di quanto una parola non sia solo una semplice parola.
Parole ed espressioni vecchie e distanti che mi danno fastidio le ho trovate in Cassola. Una in particolare: "durare fatica". Chissà perché mi dà fastidio.
Anche io ho un sacco di parole che non esistono più. Non sono nata il secolo scorso: forse non esistevano già più quando io le ho conosciute ma per me hanno comunque dei significati, è il mio "lessico famigliare": vecchio, impacciato, militaresco. L'ho odiato da morire e anche questo porta dei significati.
Non ho mai sopportato mio padre che quando ero piccola diceva frasi del tipo:
guarda nel tiretto; c'è da passare la ramazza (eh!); vai dalla lavalampo (!). Si rivolgeva alle mie amiche chiamandole "signorina" e dando loro del "lei". Le mie amiche avevano la mia età!
Ce ne sarebbero ancora altre. Magari aggiorno.
Tirrenia: viaggi nel tempo
Ogni volta che ho preso la nave i miei occhietti spaventati si sono soffermati sulla ruggine, sull'incuria, sui mancati controlli. E' vero che da Genova le cose sono poco, ma poco, meglio. All'imbarco hanno sempre controllato il biglietto ma in teoria sarei anche potuta entrare con la macchina carica di tritolo o di gas nervino o che so io. Per fare un viaggio Tirrenia ti devi affidare alla buona sorte con maggiore impegno. Una volta ho preso un traghetto da Livorno della Corsica ferries e l'impressione non è stata migliore. Certo la Tirrenia prende i soldi dallo Stato e anche dai passeggeri, se è per questo. Lo scorso anno un passaggio cabina+auto Tirrenia costava di più di un passaggio cabina+auto Grimaldi (tutt'altra organizzazione).
Un giornalista ha documentato le gioie dell'immigrato:
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Mal-di-mare/1655886&ref=hpstr1
Impressionante più di tutto i soldati con le armi poggiate qua e là come fossero pacchetti di patatine.
mercoledì 20 giugno 2007
che tempi!
In mezz'ora è venuto giù il diluvio e tutte le stradine che vengono nel senso opposto, cioè in discesa, si sono trasformate in altrettanti ruscelli. Alcuni rami si sono spezzati, perfino un albero ha interrotto la strada. Io che come ultimamente spesso ero in riserva spinta ho temuto seriamente di rimanere impantanata in qualche ansa di quei nuovissimi fiumiciattoli.
lunedì 18 giugno 2007
Le nuvole sopra torino
domenica 17 giugno 2007
quei pochi meravigliosi ricordi
C. Cassola, Fogli di diario, Rizzoli, 1974.