venerdì 13 luglio 2007

punti di vista

Passino le commesse dei negozi che ti chiamano signora. Non è facile trovare l'appellativo giusto per rivolgersi a chiunque, questo risolve in ogni situazione, va be'. "Signorina" farebbe ridere persino una perpetua. Era strana ma mi piaceva la soluzione adottata dalla signora del bar che frequentavo lo scorso anno: lei aveva deciso di chiamarmi "ragazza". Ragazza, tieni il resto. Buongiorno ragazza, come va stamattina? Un po' anonimo ma me lo sentivo addosso meglio di signora e mi metteva di buon umore.
Il colpo mi è venuto per la prima volta qualche anno fa salendo su un pullman pieno di ragazzini della scuola media. Molti di loro erano in piedi e uno, il più gentile e beneducato, ha urlato ai compagni: spostatevi, fate passare la signora! Non so perché ma sono rimasta ghiacciata. Per chi mi ha preso?
Poi, a mente fredda, ho ricordato che anche a me preadolescente le ventenni sembravano grandi, molto grandi, diciamo pure vecchierelle; i miei genitori e i miei zii, che avevano tra i 20 e i 28 anni più di me, mi sembravano appartenere a un altro universo: vecchi senza speranza, finiti, spacciati.
Bene passino questi due estremi, ma che ho fatto io di male a una ragazza dell'apparente età di 25 anni per farmi dare del lei mentre, serena, me ne sto seduta su una panchina ad aspettare il mio autobus?
Sembrava anche simpatica la ragazza. Eppure...
Mi si avvicina e mi chiede - signora, lei aspetta quello delle 6 e 03 o quello delle 6 e 16? Aspetto un altro autobus, le spiego, mentre mi immagino che sia stato un raptus di stress a farle usare il lei; (mi si dà meno dei miei anni, a me, lo sa lei signorina?). Seguono altre chiacchiere da panchina durante le quali io le dò del tu sperando di convertirla all'uso di questo pronome. Quando arriva il suo autobus invece lei mi saluta con un educatissimo e naturale - arrivederla.
Arrivederla un cavolo fritto avrei dovuto dirle, ma...ma come si fa a dire a una che per te è una coetanea o quasi a non darti del lei? Già solo il pensiero è ridicolo: dammi pure del tu, cara. Suona male; suona come sentirsi una vecchina venuta a fare da tata ai ragazzini.
(da palledisapone)

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