Ogni tanto vedo fantasmi che si aggirano per la città.
Stamattina, alla pausa sigaretta, mi passa davanti un carissimo, ma proprio carissimo, amico che non vedo e non sento da almeno 6 anni. Lui vive lontano, o meglio, sono io che vivo lontana da tutti gli amici più cari, accidenti! Tra i suoi spostamenti e il mio, c'eravamo persi di vista prima dell'era dei cellulari, almeno prima che io o lui avessimo un cellulare.
Era dall'altra parte della strada e parlava al telefonino, sorrideva. Non aveva più la barba, era tutto leccatino, ma io l'ho riconusciuto. E allora? Dopo tutti quegli anni poteva avere cambiato look, poteva essere venuto in città a trovare qualcuno, magari si era trasferito qui e non sapeva come fare a rintracciarmi. Torno su e trovo il vecchio numero della sua famiglia. Piano: chiamare la madre e farsi dare il suo numero di cellulare. Meno male che i numeri fissi sono fissi, appunto. Ci vuole qualche punto fermo.
Trovo la madre solo all'ora di pranzo; spero che non sia già andato via, chissà dove. Ma non è questo il punto. Il punto è che la mamma lo chiama: Otto, c'è una tua amica. NO! signora, suo figlio è qui, l'ho visto io!!! Mai prima ero stata così delusa nel trovare un amico al telefono.
Ma passata la delusione ci facciamo una bella chiacchierata come ai vecchi tempi. Non è cambiato in nulla il suo tono, la sua ironia, le piccole cose di tutti i giorni. Ci ridiamo le coordinate e io mi sento un po' più intera.
(da palledisapone)
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