Non c'ero più abituata alle emozioni forti.
I "migliori saluti" sono arrivati al momento giusto e ho due giorni per diventare una
supplente di italiano
Poi vi dirò quando smettere di chiamarmi prof.
Magari proprio lunedì mattina.
Allora capirò che mi hanno solo offerto un acido (metaforico) e che non se ne fa più nulla. Per adesso è quello che mi ci voleva, è un viaggio che volevo fare da molto.
La trasformazione è in atto.
1) scaricarsi i programmi ministeriali. Fatto
2) acquistare un testo di terza media per arrivare al pratico. Fatto
3) telefonare all'amica che già insegna e farsi dare due dritte. Fatto
4) levarsi l'aspetto da semidisoccupata mezzo rinco acquisito nell'ultimo mese (urge parrucchiere, crema antiborse oculari, nuove lenti anti occhiosecco e crepato da troppo video). In corso.
5) stirare i circa 30 kg di indumenti ammucchiati sull'asse. Da fare
6) decidere cosa fare esattamente il primo giorno. In corso.
7) fare il pieno alla macchina per raggiungere l'adorata prima scuola che mi chiama. Fatto
8) riprendere una corretta alternanza sonno-veglia per svegliarsi pimpante e piena di forze alle 7.00 antimeridiane. La più difficile, ma quasi in corso.
9) assumere un piglio risoluto per non farsi decimare dall'orda preadolescenziale.
10) sacrificare qualche mosca al dio della sfiga per evitare che le introvabili due della graduatoria appaiano all'improvviso. Da fare assolutamente.